lunedì 30 aprile 2012
Aspettando Andersen
Tra meno di un mese saranno eletti i vincitori della 45° edizione del Premio Hans Christian Andersen – Baia delle favole, concorso dedicato alle fiabe inedite suddivise principalmente in quattro categorie in base alla fascia di età cui sono rivolte (0-6 anni, 6-9 anni, 9-12 anni, oltre i 15 anni; ma anche miglior albo illustrato, miglior libro fatto ad arte, miglior libro di divulgazione, miglior libro mai premiato).
Il premio è stato fondato a Sestri Levante da David Bixio nel 1967, ed hanno fatto parte della sua giuria grandi personalità tra cui Italo Calvino, Emanuele Luzzati, Alberto Moravia.
La giuria vedrà protagonista nel 2012 anche lo scrittore Roberto Piumini.
Tra i finalisti selezionati, IllustrAzione incrocia le dita per alcuni lavori che ha particolarmente a cuore.
Claudia Rueda, NO, Lapis 2011 (collana i Lapislazzuli)
Finalista Andersen per la categoria Miglior libro 0-6 anni, assieme a Piccolo uovo (Francesca Pardi- Altan, Stampatello Edizioni) e Tortaintavola (Thé Tjong-Khing, Beisler Editore); candidato al premio Nati per leggere, Torino 2012.
E' candido ma anche colorato, delicato ma insieme ben definito l'inverno della colombiana Claudia Rueda, che con la stessa semplicità con cui mostra una natura fredda e innevata racconta il rapporto di mamma orso col suo cucciolo, la protettività e i primi slanci di autonomia dei piccoli.
Stian Hole, L'estate di Garmann, Donzelli 2011
Finalista Andersen per la categoria Miglior libro 6-9 anni, assieme a Il giorno in cui la mucca starnutì (James Flora, Orecchio acerbo) e Chi vorresti essere? (Arianna Papini, Kalandraka); vincitore dei più prestigiosi premi internazionali: Bologna Ragazzi Award 2007, Prix Sorcières 2009, Best Children’s Book of the Year 2009.
La particolare abilità del norvegese Stian Hole nel fondere disegno digitale e fotografia in una immagine che rispecchia molto la realtà visiva di molti dei bambini moderni, usi al computer e alla televisione si dedica in questo libro alla vicenda (una tra tante) del piccolo Garmann, che vive la fine dell'estate con trepidante attesa, perché i suoi denti cadano prima che la scuola cominci. Garmann ha paura, e si chiede se ce l'abbiano anche gli altri.
L'estate che sta per finire è l'ultima prima dell'inizio della scuola, Garmann vive un importante fase di transizione della sua vita.
Ma non è forse transizione tutta la vita stessa, a partire da questo momento?
La vità riscopre così una storia frattale, fatta di fasi ed episodi che si assomigliano pur essendo così diversi. Garmann scopre allora che anche le anziane zie hanno paura di morire, e che la mamma ha paura di allontanarsi da lui. E ci si accorge che se un bambino trova protezione e conforto negli adulti, in fondo anche le paure degli adulti sono più affrontabili se le si guarda con gli occhi di un bambino.
La storia e il collage pop-retrò di Hole riescono con una toccante poesia e con grande ironia a far affrontare l'idea del tempo che passa, tema su cui riflettere ma anche, nonostante tutto, tramonto, e quindi meravigliosa atmosfera.
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