sabato 18 maggio 2013

Aspettando La regina delle rane... Alcune domande a Marco Somà



Sarà ospite di IllustrAzione al Posto delle Favole domani, 19 maggio 2013, Marco Somà. Per conoscere meglio lui e il suo lavoro, gli abbiamo posto alcune domande sul suo rapposto con questo libro e con l'illustrazione, e altre domande più ampie, che solitamente ci piace porre agli illustratori.
Marco è stato molto gentile e puntuale..proprio come i suoi disegni. E ci ha risposto così:


Come sei approdato all'illustrazione d'infanzia?
Mi è sempre piaciuto raccontare storie attraverso le immagini, così dopo le superiori mi sono iscritto all’università della mia città per frequentare il corso d’illustrazione. Ho seguito contemporaneamente dei corsi tenuti da bravi illustratori a Macerata, poi nel 2011 Gaia Stock mi ha contattato dopo aver visto il mio blog per commissionarmi il mio libro d’esordio “Il bambino di vetro”.



Dai tuoi ultimi lavori si evince un uso insolito del digitale, che non prevarica il tratto del disegno. Parlaci di questa scelta.
Per me è molto importante il disegno, in questi ultimi anni di ricerca ho sempre cercato una soluzione per riuscire ad abbinare il tratto a matita al colore. Con la tecnica digitale ho trovato la tecnica migliore per me, usando il computer solo per montare l’immagine e colorarla tramite un collage di carte. Sono abbastanza soddisfatto del risultato che riesco ad ottenere con questa tecnica, ma la cosa che più mi piace è che mi lascia spazio per sperimentare ancora e trovare nuove soluzioni nella resa finale dell’immagine.


Non dev'essere stato facile illustrare in maniera originale e personale un animale così classico come la rana...

Effettivamente non è stato semplice trovare la mia chiave di lettura del personaggio, le storie con protagoniste le rane sono tantissime. Ho cercato di creare qualcosa di diverso studiando a fondo la vegetazione e l’ambientazione degli stagni. Gli alberi, i fiori e le varie foglie presenti mi hanno fatto venire in mente l’arte liberty e gli anni ’20. In questo modo ho creato il mio personaggio, caratterizzandolo seguendo la moda di quei tempi sia a livello di vestiti che di accessori. Credo che questo differenzi il mio libro da tutti gli altri.



"C'era una volta e c'è ancora, uno stagno. Nello stagno c'erano le rane e anche quelle ci sono ancora. Nello stagno tutto è tornato com'era. Non ci sono più regine e ogni rana prende le sue mosche da sola. Nelle sere d'estate le rane si riuniscono per cantare tutte insieme la solita canzone, quella che fa più o meno GROK GRAK GROK." Da La regina delle rane, di Davide Calì, Kite Edizioni 2013. Illustrazione di Marco Somà © tutti i diritti riservati.


Quale azione quotidiana illustreresti?

L’azione quotidiana che mi piacerebbe illustrare è il momento della passeggiata col mio cane Indiana. È un momento rilassante perchè stacco dal lavoro e fermo per un po’ gli ingranaggi del cervello che lavorano sulla storia del momento. In più, uscendo all’aria aperta, ho la possibilità di guardare le persone e la natura che mi circonda e trovare lo spunto da cui creare una nuova idea.


Quale illustratore/albo ha maggiormente segnato la tua infanzia. Lo stesso albo influenza tutt'oggi il tuo lavoro?

Tra le mie letture preferite c’erano “Le storie del bosco” di Tony Wolf. Adoravo perdermi nelle sue illustrazioni, la precisione e la quantità dei dettagli mi facevano completamente entrare in quel mondo fantastico. Mi sembrava proprio di stare lì in mezzo ai personaggi che popolavano quelle pagine, prendere parte all’azione, percepire i rumori, sentire le loro voci e respirare i profumi provenienti dal bosco. Tutt’ora questi libri in qualche modo mi ispirano, ma in questi anni di studio si sono aggiunti tantissimi altri illustratori e artisti che con i loro lavori hanno contribuito a creare il mio immaginario.



Cosa, secondo te può/deve trasmettere l'illustratore al pubblico infantile e cosa i bambini insegnano agli illustratori?

Secondo me un buon illustratore deve principalmente incuriosire il lettore, bambino o adulto che sia. Soprattutto quando ha a che fare con i bambini deve mantenere alto il loro livello di curiosità, in modo da stimolare costantemente la loro creatività. È un obbiettivo importante, ma stimolante nello stesso tempo. Credo che la caratteristica più bella che possiedono i bambini sia quella di non avere preconcetti, hanno una mente libera ed una capacità creativa illimitata, a cui spesso gli adulti mettono un freno sbagliando. Dovremmo imparare da loro a razionalizzare di meno le cose e a farci condurre di più dalla nostra fantasia.



Sempre più spesso l'albo illustrato si pone come prodotto per l'adulto. Come spiegheresti questa tendenza?

Penso che, negli ultimi dieci anni, la situazione in Italia sia cambiata a livello editoriale. La nascita di nuove case editrici, con le loro pubblicazioni, ha contribuito a creare un cambiamento a livello culturale. Questo ha fatto sì che oltre agli illustratori ed ai bambini anche persone di varie età si avvicinassero a questo tipo di pubblicazione, creando dei veri appassionati un pò come era già accaduto in Francia molto tempo prima.


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